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La fondazione

Nel 2022-2023 l’Istituto Italiano di Cultura di Praga celebra il suo centesimo anniversario.

Fondato nel 1922 da un’alleanza di amicizia culturale tra accademici cechi e italiani, l’Istituto ha ufficialmente aperto le sue porte nel 1923 con l’obiettivo di promuovere e approfondire la conoscenza della cultura italiana in Cecoslovacchia e di organizzare relazioni intellettuali e artistiche reciproche tra i due paesi.

All’inizio era diviso in cinque sezioni dedicate alla scienza, all’istruzione, all’arte e alla società, e all’editoria. Includeva anche una biblioteca, che sarebbe diventata la più grande biblioteca italiana nella Repubblica Ceca. L’Istituto prese l’impegno di promuovere la lingua italiana, e iniziò a offrire corsi di lingua italiana. Grazie ai suoi metodi innovativi e al grande successo nelle relazioni culturali tra le due nazioni, l’Istituto di Praga divenne il modello per la rete diplomatica italiana che promuove la cultura e la lingua italiana in tutto il mondo.

 

 La biblioteca

La biblioteca dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga aprì le sue porte il 10 gennaio 1923, e divenne un punto di riferimento esclusivo per studiosi ed appassionati della cultura italiana. La biblioteca ha mantenuto il primato come la più grande biblioteca pubblica italiana nella Repubblica Ceca, con una collezione di quasi 20.000 libri, tra cui prime edizioni di autori italiani e gli archivi storici dell’IIC e dell’antica Congregazione degli Italiani a Praga.

La biblioteca offre servizi di consulenza diretta e online a studiosi e studenti universitari in tutta la Repubblica Ceca, e sostiene attività educative per bambini e famiglie, comprese le scuole. I corsi di lingua e cultura italiana sono stati inaugurati presso l’Istituto nel febbraio 1923 e immediatamente divennero popolari, con 483 studenti iscritti in 12 classi solo a Praga.

 

I corsi di lingua e cultura italiana dell’IIC di Praga

I corsi furono inaugurati all´Istituto nel febbraio 1923, garantendo un’offerta di formazione per “principianti”, “progrediti” e “di perfezionamento”. Ben presto si ebbe un alto numero di iscritti, per un totale di 483 allievi, che portò, solo su Praga, alla formazione di dodici classi. Tra il 1934 e il 1935, l’IIC aprì sezioni di insegnamento anche a České Budějovice, Hradec Králové e Mladá Boleslav, mentre, agli inizi degli anni ’40, fu frequentato da allievi cechi e tedeschi, nonostante le autorità naziste tentarono, senza successo, di escludere i primi dai corsi. Nel Dopoguerra, l’Istituto annotò un aumento di iscrizioni ai corsi fino ai primi anni ’50, quando il centro italiano subì un fermo dovuto all’imposizione di chiusura da parte delle autorità locali dei centri culturali occidentali. I corsi ripresero nel 1965 con 180 iscritti, ben presto divenuti 618 tra il 1967 e il 1968. Unico centro culturale occidentale a tenere corsi di lingua, l’Istituto fu vessato dalle autorità cecoslovacche per tutti gli anni ’70, non accettando la folta partecipazione di studenti che, in quegli anni, arrivò a una media di 1000 iscritti. Un andamento che si mantenne costante anche negli anni ’80. Oggi, i corsi dell’IIC continuano a riscontrare un grande successo, con lezioni di lingua italiana e di cultura italiana (come quelli con laboratorio di cucina o di storia dell’arte), in presenza e online, sia per adulti che per bambini, mantenendo quella tradizione secolare che fa della lingua italiana un ponte diretto con il Bel Paese.

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