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MESSAGGIO DEL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE  INTERNAZIONALE 

Cari Italiane e Italiani all’estero, 

Mi unisco con commozione alla commemorazione della tragedia in cui 66 anni fa persero la  vita 262 lavoratori, 136 italiani. 

In questa ricorrenza, desidero rinnovare la profonda vicinanza delle Istituzioni ai familiari dei cittadini caduti a Marcinelle e rendere omaggio a tutti gli Italiani che, onorando il nostro Paese  all’estero, sono tragicamente caduti sul lavoro. Nel loro ricordo celebriamo ogni anno la “Giornata  nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, proclamata proprio nella simbolica data dell’8  agosto in onore delle vittime di Marcinelle. 

La tragedia del Bois du Cazier e gli altri tragici episodi che hanno segnato la storia  dell’emigrazione italiana ci ricordano che la dignità dell’individuo non può prescindere dalla tutela  di diritti, dignità e sicurezza sul lavoro. È responsabilità in primis delle Istituzioni rendere effettivo  quel diritto al lavoro e alla partecipazione all’organizzazione economica, sociale e politica del Paese  sancito nella nostra Costituzione.  

Questi valori e queste responsabilità sono alla base anche del progetto di integrazione europea, che proprio trent’anni fa veniva rilanciato con la firma del Trattato di Maastricht. Ispirati anche dal  coraggio e dalle esperienze dei tanti emigranti che diedero prova dell’unione e della fratellanza  esistente tra popoli europei, il 7 febbraio 1992, dodici Stati, tra cui l’Italia, posero un ulteriore mattone  nella costruzione della nostra casa europea.  

Oggi, a trent’anni da quel grande passo, nuove sfide ci invitano a proseguire con ancora più  vigore il processo d’integrazione europea. Le ripercussioni della crisi ucraina, la ripresa post pandemica, il cambiamento climatico, il fenomeno migratorio ci spingono non solo a rafforzare lo  spirito di solidarietà e la comunione d’intenti tra Stati Membri, ma anche a rinnovare l’impegno per  un modello di convivenza e di crescita basato anzitutto sul rispetto della persona, della sua dignità e  dei suoi diritti. È con questo spirito che l’Italia ha partecipato attivamente ai lavori della Conferenza  sul futuro dell’Europa, una preziosa opportunità di dialogo tra Istituzioni e cittadini dalla quale è  emersa l’esigenza di dare ulteriore impulso alle politiche sociali e occupazionali dell’Unione Europea,  nell’ottica di una crescita e uno sviluppo sempre più sostenibili.

Le sfide e le opportunità della doppia transizione ecologica e digitale evidenziano l’importanza della dimensione sociale e umana del lavoro, fonte di realizzazione e crescita per il singolo e per  l’intera società. L’Italia, insieme a tutta l’Unione Europea, è impegnata a fornire risposte condivise e concrete, grazie a “NextGenerationEU” e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.  

Cari Connazionali, 

In questa occasione estendo il mio pensiero anche a tutti gli Italiani che con sacrificio hanno  lasciato l’Italia, ai loro discendenti e ai tanti professionisti, studenti, imprenditori e ricercatori, rappresentanti della “nuova mobilità”, che pur lontani dal nostro Paese contribuiscono alla crescita  dell’Italia. Voi, Italiani nel mondo, contribuite a diffondere quotidianamente l’immagine migliore del  nostro Paese e ne siete una componente vitale e di grande valore. A Voi rivolgo il mio più sentito ringraziamento.

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