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Lo spazio affascina tante persone, ma solo poche riescono a realizzare il loro sogno. Una di queste persone è l’astronauta Paolo Nespoli.

Il 16 Novembre 2023, nell’ambito di una serie di iniziative promosse dall’Ambasciata d’Italia a Praga,

abbiamo avuto l’onore di dare il benvenuto al signor Paolo Nespoli nel nostro Liceo ceco-italiano Ústavní, a Praga 8.

Nato nel 1954 a Milano, Nespoli è diventato un astronauta nel 1998 ed ha trascorso circa 313 giorni nello spazio, diventando più che esperto. Ha studiato in America, ha viaggiato per tutto il mondo e, come se non gli fosse più bastata la Terra, è andato anche oltre.

È stato piacevole trascorrere con lui il tempo che ci ha dedicato e abbiamo avuto l’opportunità di fargli alcune domande.

 

COSA L’HA AIUTATA A RAGGIUNGERE IL SOGNO DI DIVENTARE UN ASTRONAUTA?

Ci sono diverse componenti che portano alla realizzazione di un sogno. Sicuramente la componente principale è la persona che ha questo sogno, perché non è che uno si mette lì e dice: “Chi è che mi fa realizzare questo sogno?” Se tu lo vuoi realizzare e non ti ci metti dentro, non accetti di provare a fare questo sogno, non accetti magari di sbagliare ed il rischio di non riuscire a fare questa cosa, se non c’è questa predisposizione, non si va molto lontano. Poi, è vero, nei momenti bui che ci sono, nei momenti in cui uno si sente incapace, si sente perso, non si sente in grado di fare una cosa, c’è bisogno di qualcuno che ti aiuta, che ti consiglia, che ti fa vedere le cose in un modo un po’ diverso.

 

 

COME PERSONA CHE HA STUDIATO IN ITALIA E IN AMERICA, HA NOTATO QUALCHE DIFFERENZA NELL’ APPROCCIO, NEI METODI IN CUI SI STUDIA LO SPAZIO?

Non ho notato molta differenza tra l’approccio americano e l’approccio italiano. Forse qualche differenza nell’approccio russo c’è. È difficile dire “L’approccio americano è migliore dell’approccio russo”, perché ogni cultura, ogni posto ha degli aspetti diversi e alcune cose sono molto interessanti proprio perché diverse. Io ho scelto di andare negli Stati Uniti e qui ho trovato tante cose che per me erano strane, ma anche tante altre che erano positive.

QUALI LIMITAZIONI DI SALUTE IMPEDIREBBERO AD UNA PERSONA DI FARE LA PROFESSIONE DELL’ASTRONAUTA?

Non è facile rispondere nel dettaglio, ma ci sono dei documenti medici dove sono specificati tutti i parametri. Per quanto mi riguarda, io direi che chi va nello spazio deve essere in buono stato di salute. Bisogna ottenere un certificato ma, secondo me, questo certificato non ti dice che sei perfetto, ti dice che sei in condizione di poter sopportare la fatica di andare nello spazio. Non bisogna essere Superman o chissà che cosa.

C’È QUALCOSA CHE HA IMPARATO ATTRAVERSO GLI ANNI CHE AVREBBE VOLUTO SAPERE DURANTE IL SUO PRIMO VIAGGIO?

Nella vita si fanno tante esperienze, non tutte sono positive, ma in tutte si trovano delle cose da imparare. Di fatto ho fatto tante cose e sono sicuramente oggi una persona diversa rispetto a quando avevo vent’anni: allora ero molto irruento, difficile da controllare, poco tollerante, nelle situazioni in cui qualcuno mi diceva che non avevo ragione e io pensavo di aver ragione mi arrabbiavo di brutto. Ho imparato col tempo a moderare un attimino questo aspetto. Ma di fatto ognuno ha il suo carattere, ed io ho il mio. Non posso fare una cosa se non mi sento di farla, se proprio non la voglio fare. Negli anni ho imparato a smussare un po’ questi spigoli vivi, ma ce ne sono sempre.

 

In poche parole, Paolo Nespoli ci ha insegnato che quando si vuole davvero qualcosa, bisogna essere determinati e non mollare mai. Ha sottolineato che non importa da dove vieni e dove ti capita di vivere, puoi imparare cose positive da tutti. Con gli anni ha imparato a essere più paziente e aperto con gli altri. In conclusione, la sua storia è un mix di impegno, apprendimento e saggezza che può ispirare tutti noi.

Pubblicato il 16 gannaio 2024 da Swami Palma, Emma Kantnerová e Anežka Leštinová (classe 4.C)

 

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